In un articolo recente ho scritto una breve introduzione al concetto e al mondo delle dimostrazioni.(Lo puoi trovare qui). Essendo le tecniche dimostrative un qualcosa di parecchio ampio e complesso, ho pensato di dedicarvi un apposito articolo.
Nelle prossime righe imparerai a dimostrare teoremi di natura abbastanza semplice, tuttavia devi sapere che senza queste basi tutto ciò che viene dopo è impossibile. Ti introdurrò quindi alle principali tecniche dimostrative, dalle quali si sviluppano poi le più avanzate.
Vedremo quindi come si dimostrano i seguenti costrutti logici:
- implicazione
- doppia implicazione
- per ogni x
- esiste una x
- negazione quantificatori
Inoltre vedremo un accenno all’induzione e alla dimostrazione per assurdo, che ritengo degne di un articolo riservato.
Prima di iniziare ti ricordo i seguenti valori di verità:
“A e B” è vero se e solo se (Sse) sia A che B sono vere (congiunzione).
“A o B” è vero se A o B o entrambe sono vere (disgiunzione).
“non A” è vero sse A è falso (negazione).
“A->B” è vero sse A falso o B vero (implicazione).
“A<->B” è vero sse A->B e B->A sono veri (doppia implicazione).
Iniziamo quindi dall’implicazione. Ossia dal costrutto “se A, allora B”. Ossia A implica B, che in formule si scrive A->B.
Un esempio banale potrebbe essere il seguente: “Se un numero è pari, allora è divisibile per 2”.
Vediamo quindi come dimostrare un enunciato dotato di questa struttura logica. Il tutto te lo spiegherò in maniera abbastanza schematica, in quanto la ritengo più utile e diretta.
Supponi che A sia vera, ora partendo da questa ipotesi dimostra che B è vera. L’enunciato A, una volta riformulato e sviscerato, ti porterà a dire che B è vero.
Per esempio nel caso dei numeri pari, che quindi sono divisibili per due, è sufficiente fare il seguente ragionamento:
N pari, allora N=2*k con k numero intero. Allora N è divisibile per 2. E questo è un ragionamento valido per ogni N pari, perciò hai dimostrato il tuo enunciato.
A volte può essere più semplice dimostrare un enunciato del genere, supponendo che B sia falsa ed arrivando a dire che allora anche A è falsa. Quindi non B implica non A, che è logicamente un costrutto equivalente ad A implica B.
Per cui, supponi che N (intero) non sia divisibile per 2. Allora N è evidentemente dispari, perciò hai dimostrato il tuo teorema.
Una considerazione che ritengo importante fare, è il concetto di ex falso. Ossia è importante sapere che l’implicazione A->B è vera se sono vere sia A che B, ma anche se A è falsa. Per cui occhio a considerare questa possibilità nelle tue dimostrazioni!
Per questi motivi potresti trasformare la dimostrazione di un’implicazione nella dimostrazione di una disgiunzione: non A o B.
Se lo ritieni opportuno, potrei parlare meglio di questo costrutto logico in un articolo apposito. Fammelo sapere per messaggio o nei commenti 😉 di cose da dire ce ne sarebbero parecchie.
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Passiamo ora alla doppia implicazione, più comunemente chiamata equivalenza. Con equivalenza si intende un costrutto del tipo A sse (se e solo se) B. Ossia A implica B e B implica A. In formule si scrive A<->B.
Per quanto riguarda le tecniche dimostrative di questo costrutto, non mi soffermo più di tanto in quanto penso possa essere chiaro che la via primaria sia spezzare il tutto in due implicazioni e dimostrarle come detto sopra. Per cui A<->B è equivalente ad A->B e B->A.
Tante volte può risultare utile dimostrare l’implicazione più semplice e poi sfruttarla per dimostrare la negazione dell’altra. Infatti essendo che A->B è equivalente a non B->non A, si ha che per dimostrare A<->B basta dimostrare A->B e non A->non B.
Prima dell’esempio, voglio farti notare come l’enunciato di prima (se un numero è pari, allora è divisibile per due) in realtà sia un’equivalenza in quanto entrambe le implicazioni sono vere. Potremmo quindi dire che un numero è pari sse è divisibile per 2.
Vediamo ora un altro esempio. Un numero naturale è divisibile per 5 sse termina con una delle seguenti cifre: 0,5. In questo caso dovrai dimostrare prima che se un numero naturale è divisibile per 5, allora termina con 0 o 5. Poi il contrario.
Se ritieni necessario qualche approfondimento scrivimi o lascia un commento, sarò felice di aiutarti.
Passiamo ora all’analisi del costrutto “Per ogni x vale E(x)”. Ossia del quantificatore universale. Questo sostanzialmente è vero se l’enunciato E(x), dipendente da x, vale per una x generica appartenente al dominio di discorso opportuno. Per cui se per esempio si ha un enunciato come questo “Per ogni numero naturale ne esiste uno più grande”, si intende che un N naturale generico, ammette un N’ tale che N’>N. Questo enunciato è banale in quanto basta prendere N’=N+1, comunque penso sia utile per farti capire.
Quindi per dimostrare un enunciato di questo tipo, è sufficiente prendere un valore generico (senza alcuna condizione o supposizione particolare) e verificare che l’enunciato E(x) valga per tale valore.
Vediamo ora il costrutto “Esiste un x per cui E(x)”. Ossia il quantificatore esistenziale. Questo sostanzialmente è vero se esiste una x, appartenente ad un opportuno dominio di discorso, tale che valga E(x). Per dimostrare ciò è quindi sufficiente trovare un testimone ossia un valore che verifichi tale enunciato.
Un enunciato di questo genere potrebbe essere il seguente: “Esiste un numero intero minore di ogni quadrato”. Tale enunciato afferma quindi che esiste un Z intero tale che Z<N*N per ogni N intero. Per dimostrare ciò è sufficiente dire che Z può essere un qualsiasi numero negativo, dato che il quadrato di un numero è sempre positivo.
Terminiamo quindi con la negazione. Similmente al caso precedente, un enunciato del tipo “Non per ogni numero naturale ne esiste uno minore” può essere dimostrato semplicemente portando un controesempio ossia un valore per cui l’enunciato negato è falso. In quanto tale enunciato significa che esiste un naturale che non ha alcun naturale minore. Basta pensare allo 0!
Se invece sei di fronte ad un enunciato del tipo “Non esiste un numero naturale dispari divisibile per 2”, basta dimostrare che per ogni dispari, questo non è divisibile per 2.
Sono consapevole che tutto ciò possa non risultare immediato, tuttavia ti assicuro che con la pratica ti verrà tutto più semplice.
Prima di terminare l’articolo, ti lascio con un’introduzione alla dimostrazione per assurdo e alla tecnica dell’induzione.
La dimostrazione per assurdo consiste sostanzialmente nell’assumere, tra le ipotesi, che la tesi sia falsa, arrivando così ad una contraddizione delle ipotesi.
La dimostrazione per induzione invece è uno strumento davvero potente. Ti permette di dimostrare che un enunciato vale per tutti i naturali, oppure per tutti i naturali maggiori di un N fissato. Si articola in due fasi:
- CASO BASE
- PASSO INDUTTIVO
Quindi una volta che dimostri che il tuo enunciato è verificato se n=0 o n=N (numero di partenza), supponi che esso valga per un ‘m’ generico e da ciò devi ricavare che tale enunciato vale anche per ‘m+1’. In formule quindi un enunciato E(x) vale per ogni N naturale, basta dimostrare E(0) e E(n)->E(n+1).
Comunque sono consapevole dell’impossibilità di descrivere questi due ultimi metodi in poche righe. Per questo motivo a breve pubblicherò un articolo dedicato all’induzione ed un altro dedicato alla dimostrazione per assurdo.
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Spero di essermi chiarito abbastanza, se hai dubbi, critiche o suggerimenti da farmi scrivimi pure un messaggio qui o su Facebook oppure lascia pure un commento. Sarò lieto di ascoltarti! 😉
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